Meravigliosa compagna la notte, ed il perdersi in essa… Mormorare… Ascoltar la sua voce confusa…. Catturarne i lamenti…. Per comporne poesia. Varcarne i confini in spazi e tempi senza echi. Senza suoni. Insegnami…. Insegnami a pregare…

Noi schiavi della notte, celati dalle maschere. Noi splendide creature, dai modi disinvolti. Il canto dei ricordi, le grida del passato. Il mondo fuori muore.

Sembrava di volare quando il vento sussurrava parole dallo spazio. Rugiada sulla pelle. Tramonti di collina. Le ali dei vent’anni. Fuggiti così in fretta. E case abbandonate. Le sigarette spente.

I graffi esistenziali.

E’ nebbia di un ricordo. Che taglia come lama. La pelle mia indurita. La mente ossessionata. Riveste di tempeste. La quiete del mio cuore. Un cuore moribondo.

Che pulsa dentro me.

Sono così confuso. Sono così lontano. Ritrovo luci e ombre. In queste stanze morte. Che avevo perso altrove. Fuori continua a piovere. Lune d’argento osservano. Stelle di vetro esplodono. Tutte le stelle esplodono.

Mentre le notti muoiono… Muoiono…

Quanto lo odio il mondo. Quel suo plasmarsi lento. Sono così distorto. Mentre le lune osservano. Sogni ridotti in cenere.

Mentre le notti muoiono… Muoiono…

Quanto lo odio il mondo… Quel suo plasmarsi lento. Quelle sue luci effimere. Quelle sue voci eteree… Ritrovo luci e ombre. In queste stanze morte. Tutto ritorna al niente…

Tutto ritorna al niente:

Siamo bambini tornati dall’inferno, e niente placherà le nostre pene. Dolore come origami di carta, brucia dentro al cuore rosso fuoco. Dolore come origami di carta, arde sulle labbra rosso vino.