Per qualcosa che l’aria mi toglie e poi l’aria mi nega.

Io ti sento qui. Nello squarcio dei sogni.

Perché questa paura. Questi sospiri lasciati a morire nel freddo.

Perché tornando a casa non è stato lo stesso.

Non quella calma e non quella forza di quando riuscivamo a

trovarci. Non quella certezza di incontrarci dall’altra parte degli occhi.

Com’era sempre stato. Perfettamente e violentemente.

Non c’era nessuno. Non ho sentito niente. Non lo strappo.

Non la presa. Nessun battito. Non un respiro.

Nemmeno l’abbraccio era sentito. Non quella sincronia.

Ero solo. Lontanissimo. Il freddo fra le dita. L’impotenza.

Nemmeno la speranza. Gli occhi immobili. Non un battito.

Nessun tremito. Niente. Non ho creduto più nel tuo nome.

Nei giorni a seguire ho solo voluto che tutto restasse così.

Paralizzato in quel silenzio. Alimentarne altro.

Non ho visto vie d’uscita.

Nessun Suono.

Niente.