E mi regali un inedito sorriso. Una vertigine s’incrina contro labbra sigillate. Da piombo fuso. Non ti sarà facile sfuggire all’assalto. Di quella dannazione che da sempre ci insegue. E c’inchioda. Sul muro. Di questa stanza vuota. Si desta, in me, la rabbia. La senti vibrare, l’essenza. Si posa sui tuoi petali, morti. Si lascia amalgamare in quest’oscura visione, l’eterna visione, di un mondo al rovescio. Di un quadro dipinto. in un tempo distratto. Finiamo questo gioco perché ho sonno, bambino. Narrami di un tempo in cui tutto era diverso. Raccontami una storia che non parli di dolore. Ed io mi lascerò svanire. Morire. Su quella bocca sempre pronta a saziarmi. A nutrirmi. Di piombo fuso. L’inquieta visione. Di un sogno che muore.

Notte di Samhain. Il mondo dorme. Porto nel cuore solo canzoni. Solo canzoni nel cuore. Che canto da solo. Non più sospiri. Non più bugie. Un sogno ridotto in frantumi varcando la soglia di casa. Le cose più belle sanno essere invisibili. Almeno ai miei occhi. Di nuovo amore iniettato in vena come veleno. Atrofia. Sogni come antidoto. Siero. Essenza. Tossina. Mentre siedo. Qui sulla poltrona azzurra. Immobile. Instabile. Rivedo ignobili pupazzi che camminano. Bambocci che s’inzuppano. Nel lento liquefarsi della vita. Felici, distorti, confusi, sbagliati. Mi vedo: Orsacchiotto di peluche sporco di sperma. Glamour. Flavour of you. E chiami. Non rispondo. Inventerò un disastro. Silenzio da ospedale. Intorno a me. Nella mia stanza. Immobile. Inanimato. Instabile. Distratto dai bisbigli della notte. Socchiudo la finestra. La pioggia mormora. Gocciando sulla pelle. un fiume in piena, che rompe gli argini. La lenta danza dei gufi sugli alberi. Un cielo nero. Le stelle attonite. Volte che immagino oltre le case e le porte. Sorrisi artificiali. N Zero Sei AB Zero Sei. Il treno che arriva dai binari lontani. Sogni in scatola e fiabe sottovuoto. Ansiogeni rintocchi di una mezzanotte. Provi a salvarmi. Il cuore batte. Nuvole anemiche. Ali cucite. Lidocaina. Laccio emostatico. Lama da quindici. Non c’è più niente da fare.

Ho bisogno al più presto di un intervento di microchirurgia emozionale.