[E’ di questo che parlo, del vuoto. Di quel tutto che avevi negli occhi, quando mi guardavi. Del niente che adesso mi resta. Come sabbia scivolata fra le pieghe delle dita. Che per quanto hai stretto i pugni non sei riuscito a trattenere. Dei tuoi occhi che ricerco negli sguardi della gente. Del pensiero che ho di te continuo nella mente. Come un nastro. Sempre in play. Che non si ferma mai. Della rabbia e l’impotenza. E tutto ciò che ho fatto non mi sembra mai abbastanza. Non lo è stato. Dovevo ancora darti il mio regalo più importante. Quello che avevo architettato da tutta la vita. Solo per dirti grazie. Ma non c’è stato il tempo. Continuo a svegliarmi sempre alla tua ora. Quella del tuo buongiorno. Guardando il display. Quando la tua voce gentile e un po’ stanca mi parlava, e mi rassicurava. E tutto ciò che ho detto non mi sembra abbastanza. Non lo è stato. Mamma l’amore non c’entra. Il cuore nemmeno. Tu sei sangue che continuerà a scorrere in queste mie vene per sempre. Tu sarai lì. Ovunque gli occhi si poseranno. In ogni spazio. In ogni grido. Che non potrò mai riempire. In ogni pianto. Mamma l’amore non c’entra. Il cuore nemmeno. Tu sei la carne che ho addosso e non potrò mai strappare. Sei questo nome che porto. I pugni che stringo. Il mare che ho dentro. La spada che ho al fianco. Le mani che tocco. Il nome che porto. Il nome che porto. E’ di questo che parlo. Dell’amore che hai dato. Del silenzioso ruggito che eri quando lottavi. Tu che solcavi del mare ogni onda senza mai naufragare. Tu che impugnavi come arma un sorriso sincero sventrando ogni male. Perché in fondo la cosa più bella era parlarti di me. Dei miei amici. E di tutte quelle cose che riempivano i miei spazi. I miei sogni. Le speranze. Le vittorie e le sconfitte. Quante volte m’incontravo dall’altra parte del tuo sguardo. Eri lì pronta a raccogliermi. A riportare sulla terra la mia testa, persa nelle nuvole. La nostra storia. Il nostro sguardo d’intesa. I nostri abbracci improvvisi. La nostra storia. La più bella che si possa raccontare. Ti racconterei a ogni madre. A ogni madre. Ti augurerei a ogni figlio. A ogni figlio. La tua dolcezza la inietterei in ogni vena. In ogni vena. Mamma l’amore non c’entra. Il cuore nemmeno. Tu sei sangue che continuerà a scorrere in queste mie vene per sempre.]

 

[Possa il vento leggero accompagnare il tuo volo]