Quello che sono ha il mio nome.

Mese: Dicembre 2012

[Who’s the next?]

Potrei dire che la verità fa MALISSIMO, quel momento in cui diventi uno specchio, e sveli gli altri per ciò che sono davvero. A volte noi specchi diventiamo violenti. E vediamo dinnanzi a noi le facce più inorridite, le arrampicate più improbabili, le schivate più viscide. Poi meschine ripicche. Ma per quanto tu possa celarti non sfuggi a uno specchio, poiché esso conosce di te ogni più oscuro rifugio. La paura del vuoto diviene terribile. Ci si aggrappa a ogni cosa ci appaia d’intorno, poi la mente dipinge illusione. Ci si iscrive a una chat, ci si aggrappa al passato, ci si tuffa in un letto, nell’intento di riempire quel vuoto che ci sembra incolmabile. Per convincerci di essere veri, reali. Per sentirci più vivi. Per non farci più schifo. Per scoprire che tutto poi ci riporta all’inizio del ciclo. Si riprende fiato. Si trattiene. Poi si lascia andare. La peggior sfortuna che un uomo possa avere è l’essere vigliacco. Who’s the next?

[Castelli di Plastica]

Fuori dalla porta c’è il caos. Per questo ho bisogno di uno spazio maniacalmente ordinato dove adagiare i pensieri. La gente grida, i bambini corrono, il traffico sfreccia, la vita fa rumore. Ed io ho bisogno che tutto qui dentro sia perfettamente disposto e ordinato. Altrimenti anche i miei pensieri si spostano. Ed io mi perdo con essi. C’è chi vive d’invadenti apparenze in castelli di plastica. Non vi manca terribilmente la sostanza? Il contatto con la vostra interiorità? Non siete stanchi di bruciare incensi e spruzzare deodoranti per ambienti?

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén