Conto i giorni al tuo arrivo. Senza muovermi. Ghiacciato e rigido. Cali di zuccheri. Parestesie emozionali. Eppure i giorni sono stelle che cadono. Viaggi con la testa nelle nuvole. Non mi trovo. Gomitoli di zucchero filato. Dove sono. Lecca lecca consumati fra le giostre. Dove siamo. Corse in mezzo all’erba alta. Non ti trovo. Finanche muri erti e scivolosi. Non mi vedi. Lacrime occultate nelle lotte quotidiane. Non ci siamo. A volte pugni dati nella pancia. Non ti vedo. Mi contorco. Eppure con le mani che han lottato così tanto so che un giorno scriveremo i nostri sogni. Dove andiamo? La verità sei tu. L’unico dubbio che ho sono io stesso. Lo sai l’amore non parla. L’amore è specchio nel quale ogni dubbio riflette. Tu sei fatto così. Mille bambini che corrono. Ventotto treni che sfrecciano. Di forti venti che soffiano e poi ti lasciano immobile. Sotto quel duro silenzio. Come chi sa sorprenderti. Finché non mi addormento. Sulle tue spalle riverso. oppure dentro le braccia. In questa bolla che ora dentro al suo spazio ci accoglie. E ci protegge dal freddo.