Love & BSDM. Telecamere a circuito chiuso puntate dritte dentro l’anima.

Ho addosso i tuoi lividi. Le macchie sul collo. I graffi sul dorso. T’indosso fantastico. Un male terribile. Ti guardavo negli occhi. Quanto eri bello. Ti guardavo negli occhi e poi sorridevo. Osservavo i riflessi. Qualsiasi espressione, i tuoi movimenti. Le labbra. Il naso. Quando lo arricciavi. Gli zigomi. Le mani. Pensavo a quanto sono cresciuto. Riuscivo a vedere tutto. A capire che ognuno di quei gesti era preciso e diretto. Mirato. Per niente involontario. Ho desiderato essere te. Avere un quarto della tua perfezione. Sentirmi infallibile. La tua disinvoltura. Il tuo essere fluido. Libero. Disinibito. Concentrato sull’obiettivo. Senza distrazioni. Ti ho lasciato fare. In fondo anch’io lo volevo. È solo che questa visione così chiara mette il male anche dentro al piacere. Sarebbe stato fantastico non vedere niente. Sentire soltanto. Provare soltanto. Rabbrividire soltanto. Lasciarmi sedurre dai tuoi gesti e goderne davvero. Di ogni sguardo. Di ogni sfiorarsi. Di ogni brivido. Goderne davvero. Allora avrei sentito il cuore martellare forte e quella strana cosa nello stomaco. Allora avrei provato quello. Goderne davvero. Poi quella magia. Quel disagio bellissimo. Quella musica che avrebbe accompagnato tutto. Anticipato il dopo. Invece niente. Solo brividi diretti. Solo piacere di carne. Tu in me. Io in te. Dentro noi. Lunghi attimi. Prolungati spasimi. Solo questo. Eppure è stato fantastico. Ti vedevo perfetto. Così a tuo agio nel mondo. Poi mi ascoltavo da dentro. Non volevo mostrarmi. La luce accesa mi faceva paura. Avresti riso di me. Così piccolo. Così basso. Così bianco. Così dolce. Così fragile. Leggero. Maneggiabile. Portatile. Minuscolo. Mi sentivo così. Imperfetto. Piccolissimo. Ti vedevo enorme. Mani enormi. Corpo enorme. Naso enorme. Bocca enorme. Lingua enorme. Braccia enormi. Labbra enormi. Tutto enorme. Ti cadevo dentro. Mi perdevo nel tuo dentro. Sdraiarmi sul tuo petto. Sentirmi emozionato. Imbarazzato. Tu così sicuro. Abile. Spontaneo. Paura degli opposti. Del tipo dominante. Dei rapporti liberi. Le relazioni aperte. Qualcosa che ritorna. Un film già vissuto. Ritorni dal passato. Paura di caderci. Certo che fa male. Essere lì sapendo di non esserci. Sentire tutto e sapere che poi non resta niente. Scambiarci quei momenti. Crederci davvero. Sentire tutto. Stringerci le mani. Giocare con i palmi. Farci il solletico. Completare ciò che manca. Sentire tutto. Cos’è che manca? Che già non ho. Che già non hai. Perché c’è bisogno anche di questo? Siamo così avidi? Così ingordi? È più bello l’inganno? Il tradimento? Non so se è così. Però oggi mi manchi. Ci vedo tanto chiaro da sapere che è sbagliato. Che tutto è sbagliato. Che siamo sbagliati. Ci cado dentro. Ho addosso i tuoi lividi. Ho le labbra arrossate. Il collo una macchia. Ci siamo mangiati. Ed oggi mi manchi. Ho addosso i tuoi lividi. I morsi sul collo. I graffi sul dorso. La pelle irritata. Le labbra mangiate. Ed oggi mi manchi. Ti penso da ore. Ti voglio all’interno. Avvolto al mio cuore. Ho i resti di te sul mio corpo. Evidenti e visibili. Li indosso fantastici. Ti sento di pelle. Mi riporti a qualcosa di infinitamente lontano. Sono in pericolo. Non dovrei rivederti. Non dovrei risentirti. Non dovrei più pensarti. E se del tuo infliggermi male non potessi poi più farne a meno? Che cosa accadrebbe? Se una macchia restasse? È solo per sesso? Perché non è quello che voglio? Perché tu lo vuoi? Sei migliore di me? È questione di indole? Tu ci riesci davvero ad essere così? Non ti capita mai di sentirti sbagliato? Mai un senso di colpa? Mai niente di niente? Da quanto lo fai? Sei uno stronzo colpevole o uno stronzo innocente? Di quelli che non si rendono conto? È tutto normale? Non ti capita mai di sentirti sbagliato? Perché io non sono così? Dovrei diventarlo? Eppure l’ho fatto. Forse lo sono e non riesco ad ammetterlo? Cos’è che ti manca? Io devo scoprirlo. Cos’è che ci manca? Qual è quella cosa che non hai mai avuto? Dov’è la mancanza? Mostrami il tuo vuoto. Non sbagli mai? Sei sempre impeccabile? Sei sempre infallibile? Ti prendi sul serio? Ti perdi per strada? Ci credi davvero? Hai bisogno d’illuderti? Qual è il tuo segreto? Voglio essere te. Voglio essere te. Per un momento. Vedere come vedi. Pensare ciò che pensi. Avere il dono dell’altezza. Sorvolare tutto. Perché al tuo cospetto divento niente? Perché sei più potente? Perché provo invidia? Perché ti respingo anche se mi attrai così tanto? Perché tu mi vuoi? Cos’ho che non hai? Cos’ho di speciale? Cos’è che ti attrae? È solo abitudine? Perché mi hai cercato? Perché ho la certezza che succederà ancora? Perché lo voglio? Tu non ti senti in pericolo? Non hai paura di niente? Perché ho l’impressione che non ci fermeremo? Perché vedo già il dopo? Cos’è che mi manca? Perché mi sta bene quest’intesa silenziosa? Quest’accordo taciuto? Perché sono carne? Perché c’è finzione? Ci stancheremo? Quanto tempo durerà? Resteremo amici? Si rovinerà tutto? Un giorno mi dirai che è l’ora di finirla? Che non può continuare? Che è stato uno sbaglio? Uno stupido sbaglio? Cos’è che ti manca? Io devo saperlo. Io voglio sapere come funziona. Cos’è che non hai. Cos’è che non ho. Perché voglio essere te. Ho i tuoi lividi addosso. I morsi sul collo. Le labbra arrossate. I graffi sul dorso. Quel volersi violento. Ferite che porto. T’indosso fantastico. Dolore sull’inguine. Ferite bellissime. Ti voglio più a fondo. Concreto e reale. Perché ti ho fermato? Feriscimi ancora. Non è mai abbastanza. Feriscimi ancora. Lo voglio davvero. Non è mai abbastanza. Dolore che salva. Perfetto e preciso. Sadismo chirurgico. Preciso e impeccabile. C’è qualcosa in noi che è sbagliato.

Per qualche strana alchimia anche gli opposti si attraggono.

Ed è irresistibile.

Scivolo via.

Ameresti mai questa mia mente deviata?

In me. Ti disciolgo. Per via sublinguale.

In attesa del dopo.

Voglio essere te.

Scivolo via.

Ancora ed ancora.

Di nuovo e da capo.

Ancora ed ancora.

In un cerchio infinito.

(I’m not into Bareback)