Quello che sono ha il mio nome.

Mese: Settembre 2008

[Alla Nostra Estate]

Ai nostri ritardi. Ai nostri arrivi. Alle nostre partenze. Alla nostra unità. Alle nostre risate. Alle nostre lacrime. Ai nostri pugni. Ai nostri abbracci. Alle nostre feste. Ai posti dove siamo stati. Alle cose che abbiamo fatto. Alle albe negli occhi. Alle nostre corse. Alle nostre grida. Alla nostra allegria. Ai nostri visi sconvolti. A tutti quanti noi.

[Km. Zero]

E’ bello essere di nuovo qui. Mentre guidavi prendevo appunti di questa scena. E l’aria si faceva fresca. E poi fredda. Dal sedile posteriore non percepivo il mondo. Non ho voluto sederti accanto. Per paura di avvicinarmi troppo. Mi lasciavo ingoiare dal vento che entrava dal finestrino. Ripensavo a certi messaggi che mi era costato inviare. E non hai capito. Che non volevo risposte. Che non volevo domande. Io solo vorrei non sentire, queste barriere. Senza minacce. Senza paure. Senza dovermi chiedere sempre a che distanza stare. Senza dover calcolare sempre lo spazio nel quale mi muovo. L’aria che afferro. La superficie di esposizione. Senza dovermi nascondere.

Sai ho un volume anch’io. E ho bisogno di spazio.

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