Guardami.
Un palcoscenico vuoto, i miei occhi.
Una platea senza applausi.
Un silenzio immobile.
Privo d’ogni riverbero.
La tua rabbia.
Una lastra di sottile vetro.
Scagliata contro il nulla.
Nella tua illusione.
Vuota e stretta gabbia
che di ridicolo ti veste.