Continuamente busso a socchiuse porte, avvolto da iridescenti stelle in un distorto abbraccio nell’estasi. Rivolto verso il fitto orizzonte dalla luna in due parti tagliato. Due sottili carnose membrane da un ricamo intrecciato congiunte. Un intreccio di parole e sussurri. Una rete di attenuati lamenti. Gli stagnati timpani chiusi al loro sordo vacuo silenzio una musica sola hanno udito. L’amore รจ un potente ruggito che esplode dai fiori di campo. Il passo che copre quest’acido asfalto che sotto ai miei piedi si spezza. L’ombra si eclissa sull’erba di urine bagnata che il muro accompagna. Al calar della sera di nuovo quel canto si desta. Una muta parola lontana nelle volte del tempo riecheggia. Solo il fiato tagliente del vento stupito lo ascolta. Solo il gelo di questa carezza nel buio mi afferra. Solo rivolto all’altissimo lo sgomento ricordo si quieta. La diabolica inquieta visione al tuo misto sapore si spezza. Solo il flebile sussurrato tuo nome queste trepide mani addormenta.