Esangue d’insonnia contorto e stremato d’eretico pregare, notte il sonno riporta. Non dirmi che è solo illusione la pelle che sento la pelle che bevo la pelle che strappi via da me cumulo d’ossa in frantumi su pilastri di pavimento. Il sonno imploro. Sussurri feroci ruggiti di bocche fiere d’aguzzi denti ringhiosi ai quali m’afferro strappandomi via. Ti voglio più addosso ogni volta più dentro ogni volta più a fondo. Notte il sonno riporta. Ansia demonio corrode straziando toraci e sbranando lucidità devastanti vorrebbe vedermi spirare in un sadico requiem. Alla fine del quale il tuo viso unica luce ch’io possa scorgere da queste livide palpebre. Notte il sonno riporta.