Il silenzio in cui ti stringo. Una corda che sul collo il fiato lega. Liberandomi dal fango. Ora parla dissolvendo la mia sete. Il vento ingoia. Ora vola nel mio cielo diventando un muto canto che si lega alle mie vene. Fluida rabbia in esse scorre. Liberando questa carne. Liberando questo spazio in me racchiuso. Dove stelle si frantumano. Non c’è amore in me. Non c’è lotta in questi pugni solo disarmante resa. Non c’è fuoco in questo letto solo il muto tuo sapore nel silenzio in cui ti stringo. Una corda che sul collo il fiato lega. Un abbraccio dentro al quale io vorrei sentirmi niente. Affogare ogni rumore. Affondare il mio lirismo. E’ nell’ombra sconosciuta di uno sguardo che ha radice il mio coraggio. Una spinta sostenuta dalla forza delle braccia. Dal contrarsi di ogni nervo. Una coltre che separa dal mediocre qualunquismo. Un revolver nella bocca di chi sbava la menzogna. La tua taglia sulla testa. Il silenzio in cui ti stringo. Con il fiato dentro al petto. Con la forza delle braccia. Questa fretta. Quante strade avrò percorso con le mani nelle tasche. Con quest’ombra che si allunga sull’asfalto. Quanto vento attraversato. Quanti nomi pronunciato. Quanto spazio. Ogni nome ed ogni voce che si perde nella notte. E’ nell’ombra sconosciuta di uno sguardo che ha radice il mio coraggio. Una forza sostenuta dalla spinta delle braccia. Ogni addio uno sparo al petto. Una lacrima fugace nel delirio di un abbraccio. Quanta luce ti ho negato.
Mese: Settembre 2010
Non c’è niente che io possa dire, se non che la voce si spezza prima di vibrare. Che questa notte è più lunga delle altre e mi sembra di sentirti qui, dentro ai palmi delle mani. Che mi muovo e respiro dedicando a te ogni gesto. Che ogni istante per me è un continuo celebrarti. Che certi legami non si spezzano mai perché il tempo è illusione. Che posso trascenderti al di là di ogni respiro che emetto. Che ogni mancanza si sente ma l’amore è più forte. Buon compleanno. Solo questo ho da dirti.