Quello che sono ha il mio nome.

Mese: Maggio 2011

[Liberi]

Le campane han suonato due volte e l’ho appena lasciato. Mi ha donato parole sottili che nei sogni cercherò di portare. Penso a quanto tutto il resto mi sia indifferente. Quelle stupide fisse che avevo in passati lontani. Sempre quella paura. Sempre quel soffocare. Sempre quella mania di controllo. Di arrivare. Ora riesco a lasciarmi un po’ andare. A permettermi un leggero ritardo. I capelli arruffati. La barba non fatta. A concedermi tregue. Respiri. A volermi più bene. A concedermi spazi che prima qualcun altro invadeva. Ora riesco a sentirmi più vivo. A non sentire del tutto il suo doppio. Quell’amplificazione continua a distorcere il tempo. A spaccarmi le orecchie e ogni senso. Tutto mi appare leggero. Le sue mani mi scorrono addosso senza che io ne debba per forza morire. E pur morendone riesco a sentire lo spazio che riempio. La terra mi tiene. Il sangue mi spinge. il respiro mi segue. Cammino a due metri da terra. Sorrido a chi ancora col dito mi ammicca. E’ così che ho lasciato liberi gli altri di percorrere la loro strada, e mi sono concesso la libertà di percorrere la mia.

 

Ventisettesimo giorno del quinto mese dell’anno duemilaundici.

 

[PacificaMente]

Vuoi sapere perché non ti stringo così forte? Perché non parlo, perché non reagisco ai tuoi stimoli? Perché un giorno non voglio pentirmene. Ma voglio essere fiero di averti avuto qui. Ora. Accanto a me. E voglio averci creduto davvero. E non voglio aver sentito la solita fottuta fretta di arrivare. E voglio averti gustato e goduto in ogni pezzo, in ogni parte, lentamente. E vorrei pensare di averti fatto un regalo importante. La calma. Quella che ora al di là di quegli occhi mi invidi. Quella che il silenzio e le lotte ti hanno sempre negato. Vorrei pensare di aver placato in te la sete. Vorrei che questa mia calma fosse anche un po’ la tua. Voglio il successo di non doverti mai sentir dire mi manchi. Per questo sarò qui in ogni istante. Ad aspettarti. Non voglio darti la semplice illusione di esserci. In te voglio infondermi. Affinché tu non debba mai dover dire mi manchi.

 

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén